Addio a Luigi Blasucci
29 ottobre 2021
Il 29 ottobre 2021 è scomparso Luigi Blasucci, in Arcadia Alcide Fenicio, socio corrispondente dell’Accademia sin dal 22 gennaio 1987 e socio ordinario dal 17 giugno 2004. Era nato ad Altamura, in Puglia, nel 1924 ed era ormai universalmente riconosciuto come il decano degli italianisti, circondato da stima e affetto nella comunità degli studi, tra i colleghi e tra gli studenti. Aveva studiato già all’inizio degli anni ’40 alla Scuola Normale di Pisa, avendo come maestri Gianfranco Contini, Luigi Russo, Mario Fubini; dalla metà degli anni ’60 aveva insegnato all’Università di Pisa, prima di chiudere la sua carriera alla Scuola Normale come ordinario di Letteratura italiana, dal 1983 al 1996, emerito dal 1999.
I suoi studi hanno lasciato una traccia profondissima su alcuni degli autori maggiori della nostra tradizione letteraria, da Dante ad Ariosto, da Leopardi a Montale: negli ultimi anni ha coronato questa lunga fedeltà ai suoi autori da un lato raccogliendo i suoi saggi in volumi preziosi (Letture e saggi danteschi, 2014, e Sulla struttura metrica del “Furioso”, 2014), dall’altro portando a termine il lavoro di una vita sui Canti di Leopardi: nel 2019 è uscito il primo volume, e nei prossimi mesi apparirà anche il secondo volume del commento, con cui Blasucci è riuscito a portare a termine l’incarico che gli era stato affidato, a suo tempo, da Gianfranco Contini.
Quest’ultima stagione, di una straordinaria operosità sul piano degli studi, è stata anche caratterizzata da una generosissima apertura alle nuove generazioni: malgrado l’età avanzata, Blasucci ha continuato a tenere lezioni e seminari presso le scuole e le università, lezioni memorabili, capaci di affascinare anche i più giovani per la capacità di leggere e commentare i classici, di interrogarli e coglierne il senso più autentico e insieme più nascosto. Non per caso, quello che è stato l’ultimo grande critico del Novecento amava definirsi un «critico liceale».
Emilio Russo