Il Gellio di Petrarca

Michael Reeve

Postille di Petrarca a Svetonio portano a scoprire che per le Noctes Atticae di Gellio egli utilizzò non un testo ininterrotto bensì il florilegium Valerio-Gellianum, che comprende estratti dai libri 1-3 e 9-20; viene quindi indagato il rapporto tra il suo esemplare e i codici superstiti del florilegium. Dal momento che Gellio compare insieme ai Saturnalia di Macrobio fra i suoi «libri peculiares», dove entrambi sono accompagnati da un’abbreviazione che potrebbe significare «excerpta», se ne discute il significato. Viene, per inciso, confermato che anche Benzo d’Alessandria, coetaneo di Petrarca ma più anziano, doveva al florilegium la sua conoscenza di Gellio.

Parole chiave: Petrarca; Gellio; Benzo; Macrobio; florilegium Valerio-Gellianum; excerpta.

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Petrarch’s Gellius

Notes of Petrarch’s on Svetonius lead to the discovery that he used not a continuous text of Gellius’s Noctes Atticae but the florilegium Valerio-Gellianum, which includes excerpts from Books 1-3 and 9-20. The relationship of the copy he used to the extant manuscripts of the florilegium is investigated. As Gellius appears with Macrobius’s Saturnalia among his «libri peculiares», where both are designated by an abbreviation that may stand for  «excerpta», the meaning of the abbreviation is discussed. In passing, confirmation is offered that an older contemporary of Petrarch, Benzo of Alessandria, also knew Gellius only from the florilegium.

Keywords: Petrarch; Gellius; Benzo; Macrobius; lorilegium Valerio-Gellianum; excerpts.