«Alba di un nuovo stile»: Alfieri e la notte
Alessia Taddeo
Il presente articolo traccia il percorso dei notturni in tre tragedie alfieriane: Antigone, Agamennone e Mirra. La notte è trattata dal punto di vista stilistico: le tragedie seguono un iter quasi imitativo del movimento del sole dall’alba al tramonto. Ciò trova il suo riflesso nel modo di esprimersi delle protagoniste. Le parole di Antigone sono luminose, al punto da apparire innaturali e forzatamente controllate. I suoi discorsi sono velati da una patina arcaica e mascolina, la sua dizione è scandita e pausata; solo in alcuni passi si può intravedere qualche venatura oscura. Clitennestra è crepuscolare, scissa tra il chiaro modo di parlare dei familiari e il seducente e torbido eloquio dell’amante. Lo stile della regina diviene sempre più ambiguo, esitante e ansietato. Con il procedere del dramma, la notte si impadronisce della sua volontà. I discorsi di Mirra sono tragicamente notturni, come dimostrano le abbondanti negazioni, i puntini di sospensione, le pause pregne di eco e di mistero. Queste considerazioni stilistiche nascono dal confronto fra l’estetica di Alfieri e quella di Burke, soprattutto in relazione alla dialettica di luce e ombra.
Parole chiave: Mirra; Antigone; Clitennestra; Donne; Luce; Tenebre; Notte; Burke; Stile; Sublime.
*
«Alba di un nuovo stile»: Alfieri and the Night
This article traces the course of the nocturnes through three of Alfieri’s tragedies: Antigone, Agamennone and Mirra. The night is discussed from the stylistic point of view: Alfieri’s tragic journey follows a path that mimics the movement of the sun from dawn to sunset. This aspect can be appreciated in the wording employed by the main characters. Antigone’s language is so luminous that it appears unnatural and deliberately controlled. Her speeches are veiled with an archaic and masculine patina and her diction is rhythmically punctuated. In only a few passages of the dialogues can the reader glimpse the dark overtones of her words. Clytemnestra is vague, torn between her relatives’ clear way of talking and her lover’s seductive and cloudy eloquence. The style of the queens’s dialogue becomes increasingly ambiguous, hesitant, moody and anguished. While the drama is taking place, the night masters her will. Myrrha’s addresses are tragically nocturnal, as shown by the abundant negations, ellipsis dots and pauses dense with echoes and mystery. These stylistic observations are sparked by the comparison between Alfieri’s and Burke’s aesthetics, especially in relation to the light-darkness dialectic.
Keywords: Myrrha; Antigone; Clytemnestra; Women; Light; Darkness; Night; Burke, Style; Sublime.