Addio a Silvia Rizzo

27 febbraio 2022      

Domenica 27 febbraio 2022, durante una passeggiata negli amati boschi della sua Campiglia d’Orcia, è improvvisamente mancata all’affetto di tutti noi Silvia Rizzo, in Arcadia dal 1987 con il nome pastorale di Ersilla Ateneia e dal giugno 2021 membro del Savio Collegio. Cresciuta alla scuola di Scevola Mariotti, Augusto Campana e Luigi Enrico Rossi, ma anche di Eduard Fraenkel, dall’inizio degli anni Settanta fino ad oggi è stata una delle più prominenti figure degli studi sulla letteratura latina del Tre e del Quattrocento. Il Lessico filologico degli Umanisti, le Ricerche sul latino umanistico e la monumentale edizione delle Senili petrarchesche non sono soltanto lavori fondamentali per un’intera disciplina, ma anche formidabili strumenti e modelli di ricerca per chiunque si interessi alla filologia medievale e umanistica. Nell’arco cronologico delineato dai tre lavori citati si è svolta una lunga e sempre fertile vicenda di studi, che l’ha portata a scoprire postillati del Petrarca e del Valla, a esplorare l’universo della scuola umanistica, a ricostruire l’officina linguistica del Poliziano, e a seguire infinite piste di ricerca attraverso testi, personaggi, centri culturali del tardo Medioevo e dell’Umanesimo italiani. Il perfetto connubio di filologia e storia culturale conviveva in lei con un vivissimo senso dello stile, di cui ha dato splendida prova anche nei lavori non accademici, a partire dalle sue poesie, pubblicate su varie riviste nel corso dei decenni e raccolte nel volumetto Orchidee dell’Amiata. All’inesausta attività di ricerca ha sempre unito, anche dopo aver lasciato l’insegnamento attivo, uno straordinario impegno nella formazione delle giovani generazioni di studiosi, che si sono avvicendate alla sua scuola, cosa che rende ora ancor più acuta una mancanza a cui sarà arduo abituarsi. Amantissima della natura e degli animali, nel 2019 aveva tenuto una conferenza in Arcadia su un uccellino che le era particolarmente caro: Il nome latino della capinera: dilemmi lessicali d’età umanistica; una capinera caduta di nido nel giardino della casa di Augusto Campana a Sant’Arcangelo di Romagna era stata da lei raccolta e allevata, e per anni aveva volato libera per casa sua. Ancora poche settimane fa ci ha inviato un contributo su una corrispondenza poetica tra Martellotti ed Elwert occasionata dall’annoveramento in Arcadia del celebre filologo tedesco, che ora, a ideale continuazione di questo ricordo, pubblichiamo nella sezione Storie del nostro sito web.

Maurizio Campanelli

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