Ancora «Zum Tod des großen Pan». Una dimenticata fonte cinquecentesca

Filippomaria Pontani

Il monaco benedettino bresciano Tito Prospero Martinengo può forse essere considerato il più dotato e dotto versificatore italiano in greco antico dai tempi di Angelo Poliziano. Dopo un breve panorama dei suoi rapporti con gli ambienti della Roma tardo-cinquecentesca, questo studio prende in esame un passo del racconto della Passione nel suo Inno a Cristo vergato in greco. L’evidente riferimento alla celebre narrazione della morte di Pan nel De defectu oraculorum di Plutarco crea un sorprendente parallelo tra Pan e Cristo, che merita di essere inserito nella lignée che da Paolo Marsi porta a François Rabelais, a Guillaume Postel e a Guillaume Bigot. Un’analisi del passo in rapporto alle sue fonti poetiche antiche (tra cui Bione di Smirna, Proclo e gli Inni orfici), porta a una migliore comprensione dell’atteggiamento sincretistico di Martinengo e della sua pietas umanistica – non una cosa scontata nel cuore dell’Italia della Controriforma.

Parole chiave: Pan; Tito Prospero Martinengo; versificazione greca; Cinquecento romano; Controriforma.

*

«Zum Tod des großen Pan», once again. A Forgotten 16th-century Source

The Brescian Benedictine monk Tito Prospero Martinengo can perhaps be considered as the most talented and learned Italian author of ancient Greek verse after Poliziano. After a brief overview of his relationship with the Roman milieux of the late Cinquecento, this paper examines a passage in the account of the Passion in his Greek Hymn to Christ. The overt reference to the famous account of the death of Pan in Plutarch’s De defectu oraculorum builds a striking parallel between Pan and Christ, one that needs to be understood in the lignée represented by Paolo Marsi, François Rabelais, Guillaume Postel, and Guillaume Bigot. A close reading of the passage against its ancient poetic sources (including Bion of Smyrna, Proclus and the Orphic Hymns) leads to a deeper understanding of Martinengo’s syncretistic attitude and humanistic pietas – not an obvious thing in the capital of Counterreformed Italy.

Keywords: Pan; Tito Prospero Martinengo; Greek verse; Roman Cinquecento; Counter-Reformation.