Leopardi e la poesia anacreontica

Marco Capriotti

L’articolo offre una breve ricognizione dei caratteri della poesia anacreontica nel Settecento e del suo impiego nella teoria letteraria e traduttiva dell’epoca. Si concentra poi sulla funzione che la poesia anacreontica svolge, in quanto categoria estetica, nel pensiero e nell’opera di Giacomo Leopardi, e individua nei versi di A Silvia precisi richiami ai passi dello Zibaldone che trattano di Anacreonte. Inoltre, a partire da un pensiero giovanile dello Zibaldone in cui Giambattista Felice Zappi è presentato come il poeta volgare che più si è accostato allo stile di Anacreonte, si analizzano i Canti e altre opere leopardiane al fine di individuare spie lessicali e rimandi indiretti ai sonetti zappiani che sono espressamente menzionati nello Zibaldone come più prettamente anacreontei, concludendosi con un’ipotesi di lettura della «favoletta» di Aviano (Zib. 1) proprio a partire dalla mediazione zappiana. Si fornisce infine, in appendice, il testo di un altro componimento di Zappi elogiato da Leopardi, il Polimetro il Museo d’Amore.

Parole chiave: Poesia anacreontica; Giacomo Leopardi; Canti di Leopardi; Zibaldone; Giambattista Felice Zappi; Rime di Zappi; Anacreonte.

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Leopardi and anacreontics

The article provides a short overview of anacreontics in the eighteenth century and within literary and translation theory of the time. It then focuses on the function of anacreontics as an aesthetic category in Giacomo Leopardi’s theoretical and literary production. In the verses of A Silvia, precise references are notably identified to the pages of the Zibaldone discussing Anacreon. Furthermore, following Leopardi’s early thoughts preserved by the Zibaldone, where Giambattista Felice Zappi is presented as the one vernacular poet who most closely matched Anacreon’s style, Leopardi’s Canti and other compositions are scrutinized in order to identify lexical hints and indirect references to those among Zappi’s sonnets which in the Zibaldone are explicitly mentioned as exquisitely anacreontic. In  conclusion, an interpretation of Avianus’s “fable” (Zib. 1) is put forward which suggests the mediation of Zappi’s text. Finally, in the Appendix, the text of one of Zappi’s compositions praised by Leopardi, the polimetre Il Museo d’Amore, is provided.

Keywords: Giacomo Leopardi; Leopardi’s Canti; Leopardi’s Zibaldone; Giambattista Felice Zappi; Zappi’s Rime.